“La vera emergenza, si chiama infrastrutture. Strade, autostrade, reti ferroviarie, restano al palo. La Potenza-Melfi, la strozzatura di Brienza, la Basentana-Tolve, la tangenziale del capoluogo, l’Eurostar”
“Infrastrutture – dice Scaglione - altro che immaginare di pensare a perdere tempo dietro ai processi di restyling o di riforma della governance. Strade, autostrade, reti ferroviarie, restano al palo nel novero delle idee da far diventare concreti interventi. Su questo il Governo regionale ha da affrontare forse la vera nuova sfida per determinare uno sviluppo consapevole del territorio ed una opportunità per le sue genti e le sue imprese. Nella Finanziaria regionale, pur in presenza di grandi questioni finanziarie che non ci consentono più voli pindarici, i Popolari uniti presenteranno una serie di proposte volte a consolidare e rinsaldare i bisogni dei cittadini con le azioni che la massima istituzione regionale deve mettere in campo”.
“Nel giudicare positivamente alcuni pronunciamenti venuti in questa direzione – afferma Scaglione - ci sentiamo impegnati a sostenere fortemente ogni iniziativa che si vorrà definire con apposite poste finanziarie per giungere al miglioramento della Potenza-Melfi, al superamento della strozzatura di Brienza ed al completamento della strada di collegamento Basentana-Tolve indispensabile per raggiungere Bari e l’area adriatica. Sul fronte viario indispensabile resta il ruolo delle due Province, come fondamentale per l’innesto urbano del capoluogo di regione è la previsione di finanziamenti ad hoc per la tangenziale. Mentre, va forse cambiata la prospettiva di azioni e di dure rivendicazioni nei confronti di Trenitalia. Non è il numero di passeggeri che determina la esistenza di un servizio sociale e per questo tutte le amministrazioni locali devono alzare la voce contro chi punta a ridimensionare i collegamenti ferroviari con il sistema dell’alta velocità che già ci esclude, a limitare la evoluzione del trasporto verso Foggia, a condizionare il transito dei grandi treni eliminando le fermate nell’area tirrenica. E tutto questo – conclude Scaglione - non può non far comprendere che anche in termini di investimenti l’utilizzo di imprese e di manodopera locale il ritorno sarebbe assicurato così come garantito sarebbe il risultato di immaginare una regione più coesa perché più vicina”.
Fonte: Basilicatanet - 01.12.2010
mercoledì 1 dicembre 2010
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