mercoledì 23 marzo 2011

SCAGLIONE SU OSPITALITA’ PROFUGHI NELLA CASERMA LUCANIA


“Sarebbe forse più opportuno ragionare sulla portata dirompente che essa rischia di avere nel tessuto cittadino, prima di dare simili annunci senza condivisione generale"

Prima di dare annunci o disponibilità "tout cour" senza un minimo di naturale condivisione con le comunità interessate da iniziative così forti, come quella annunciata a Roma dall’Assessore alla sicurezza sociale di destinare la ex Caserma Lucania alla ospitalità di eventuali “profughi” (o rifugiati???), sarebbe forse più opportuno ragionare sulla portata dirompente che essa rischia di avere nel tessuto cittadino.
Non è e non può essere messa in discussione l’azione solidale che la Basilicata intera e la città di Potenza hanno nel cuore e nel DNA verso la gente in difficoltà e ancor più verso chi fugge da guerre e conflitti o perché costretta a cercare lavoro perché a casa sua non ne esiste, ma indicare la sede di un contenitore che ha bisogno di lavori di ristrutturazione e rigenerazione in un’area cittadina densamente abitata e condizionata da presenze istituzionali e sociali che potrebbero contrastare con la presenza di popolazioni immigrate che, come previsto per legge, vanno tenute sotto controllo nei primi mesi del loro arrivo, appare sicuramente un azzardo.
Un azzardo che andava misurato e ragionato ancor più rispetto all’incontro “ristretto e riservato” che nella sede della Prefettura di Potenza si era tenuto e che come tale forse andava tutelato prima di aver data per definita e certa una ipotesi.
Mi fa specie che la città di Potenza diventi terreno di conquista quando si tratta di dare un segnale di disponibilità in un contesto nazionale solidaristico, mentre finisce con l’essere emarginata e dimenticata nelle azioni di sostegno economico e di sviluppo sociale che ci porta in più occasioni a dover litigare per difendere il ruolo che la città svolge a servizio dell’intera comunità regionale.
E la gente di Potenza, per questo motivo, sta faticando a comprendere la ratio di tale scelta unilaterale fatta a Roma senza aver preso in esame alternative all’uso della sede della Caserma per la quale, per lunghi mesi, ci siamo battuti a favore della permanenza dell’esercito o per un uso razionale a servizio ad esempio della comunità universitaria e scolastica che già è allocata nell’area del Rione Santa Maria. E di alternative urbane o nelle aree circostanti la città capoluogo ce ne sono o si possono realizzare sia pure in via transitoria e senza che si corrano i rischi di insediamenti stabili che si contrappongano al tessuto sociale e culturale della nostra comunità.

mercoledì 16 marzo 2011

I 150 Anni dell’Unità d’Italia : Auguri Italia, auguri Italiani

I 150 Anni dell’Unità d’Italia

SCAGLIONE su Consiglio Regionale solenne e le polemiche:
La Patria (la nostra regione) bene o male. Nel bene e nel male.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti.
Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.


Ci sono date e ricorrenze che uniscono per forza. Comunque e a prescindere.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti. Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.
Ci sono poi uomini che lavorano per dividere, separare, contrapporre, comunque ed a prescindere.
Eppure la storia è maestra di vita, la storia dei vinti e quella dei vincitori e in Basilicata, quella storia, l’hanno già scritta i tanti che in 150 anni hanno garantito la libertà e la democrazia di cui oggi godiamo, ma di cui dobbiamo forse evitare di abusare e darla per scontata, acquisita.
E la polemica politica che ha preceduto la convocazione del Consiglio regionale solenne, sinceramente ci amareggia perché lascia passare il messaggio di chi vuole ergersi a paladino di una idea contro un’altra, comunque ed a prescindere, da quello che invece la storia ci ha insegnato.
E i fatti, gli accadimenti, gli episodi, non possono essere mistificati. Sono quelli e basta. Poi ognuno può leggerci dietro quello che vuole, ma i fatti restano.
In un libro di Fruttero e Gramellini, “La Patria, bene o male”, 150 date raccontano anche in maniera diversa i 150 anni della nostra storia unita.
I fatti sono quelli, da quelli non si prescinde.
Il 25 Luglio del 1864, per esempio, Carmine Crocco, il brigante tradito dai Borboni e considerato traditore, pur essendo il generalissimo della Resistenza ma che con la sua banda semina terrore dalla Basilicata alla Calabria, viene snidato e arrestato sull’Aspromonte. E già il Generale Massimo D’Azeglio si chiedeva: “Ma i meridionali ci vogliono o no? Io so che di qua dal Tronto non ci servono 60 battaglioni, mentre di là si. E pare che non bastino”. Anche l’Italia ha avuto il suo Afghanistan.
Il 25 Giugno 1873 è il giorno sempre rimpianto dagli italiani per bene, in cui Quintino Sella si congeda dalla sua creatura prediletta: Il Ministero delle Finanze. L’uomo che blocca le spese pazze, che invoca il pareggio di bilancio e Roma capitale, alla fine viene mandato via e al suo posto arriva un giovane da lui forgiato dal nome di Giovanni Giolitti.
Solo alcune date, quelle che per il nostro Sud e la nostra Regione hanno significato qualcosa, ma che nel solco del Paese unito, nel bene e nel male, dovrebbero suonare come richiamo alla vera unità.
Date come quella del 17 Novembre 1878, in cui un giovane lucano, Giovanni Passannante ferisce di striscio Re Umberto I e che per il suo gesto diventerà cavia da studio del Lombroso e farà cambiare la geografia del suo paese natale: da Salvia a Savoia.
O date tragiche, come quella del 23 Novembre 1980 preceduta dall’avvenimento del terremoto in Friuli del 6 Maggio 1976. Date storiche che hanno segnato e segnano la storia della nostra regione, del nostro Paese, con quella volontà di essere protagonisti di un disegno unitario aperto ben prima dell’avvento di Garibaldi, con i moti di Corleto Perticara e di Potenza dell’agosto 1860.
Ecco, di queste date, di queste storie, ce ne sono tante che un qualunque storico, onesto ed integerrimo, qualificato ed autorevole come è Giampaolo D’Andrea ma come lo sono ovviamente anche altri, non hanno mai avuto difficoltà a raccontare comunque ed a prescindere dalla loro appartenenza politica. Ma con il solo spirito e la sola unica voglia, di unire e condividere, costruire una vera solidarietà regionale e nazionale affinché nel futuro resti ed emerga questo dato su tutti quelli che invece sembrano voler segnare una divisione frutto di meno nobili interessi ideologici. Come hanno ben mostrano di fare quei Comuni che hanno aderito all’invito del Presidente De Filippo di intitolare strade o piazze alla ricorrenza di questi giorni e di come un disegno di legge da me proposto e già votato all’unanimità in Commissione pensa di fare per ripristinare cippi e lapidi in onore degli eroi lucani dell’Unità d’Italia.
Un’occasione che non possiamo e non dovevamo perdere e per la quale tutti devono sentirsi partecipi ed attivi, tanto da condividere subito anche la originaria proposta del Presidente del Consiglio regionale, Folino.
Le istituzioni ed i suoi principi non vanno mai messi in discussione.
La Patria (la nostra regione aggiungerei) bene o male. Nel bene e nel male.



Consigliere Segretario
Luigi Scaglione


Potenza 16 Marzo 2011

Scaglione: necessità programmazione piano emergenza dighe

In relazione ai danni provocati dalle recenti alluvioni che hanno colpito l’area del metapontino, il consigliere regionale dei Popolari uniti, Luigi Scaglione, ha sollecitato la necessità dell’ elaborazione del Piano di Emergenza per le dighe

“Elementi indispensabili per la pianificazione di tale strumento di programmazione della sicurezza – ha detto Scaglione - restano l’esatta individuazione dei dati caratteristici del territorio sia a monte che a valle dello sbarramento idrico e la valutazione costante di tutte le criticità che possono influenzare il comportamento dei bacini idrici, in condizioni di criticità con la precisa individuazione dei ruoli e delle differenti responsabilità da assegnare ai vari enti,uffici,comandi e posti di osservazione”.

“Di fondamentale importanza – ha continuato - è il ruolo di coordinamento di gestione, specie se lungo il corso d’acqua sono presenti più invasi, per i quali sarebbe auspicabile uno strettissimo legame di intenti. Una sostanziale unitarietà di azioni - ha sostenuto Scaglione - da assegnare ad uno stesso ente responsabile che dovrebbe essere in grado di monitorare con continuità i punti nevralgici del corso d’acqua,dalle sorgenti alla foce e mediante gli opportuni modelli di comportamento, poter prevenire i momenti di picco. Torna utile citare, ad esempio, la situazione attuale delle dighe di S.Giuliano e del Basentello a dimostrazione di quanto con metafora si dice della mano destra che non sa cosa fa la mano sinistra”.


Fonte: Basilicatanet - 16.03.2011

venerdì 11 marzo 2011

SCAGLIONE su Consiglio regionale solenne e le polemiche: la Patria e la nostra regione, bene o male

I 150 Anni dell’Unità d’Italia

SCAGLIONE su Consiglio regionale solenne e le polemiche:
La Patria (la nostra regione) bene o male. Nel bene e nel male.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti.
Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.


Ci sono date e ricorrenze che uniscono per forza. Comunque e a prescindere.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti. Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.
Ci sono poi uomini che lavorano per dividere, separare, contrapporre, comunque ed a prescindere.
Eppure la storia è maestra di vita, la storia dei vinti e quella dei vincitori e in Basilicata, quella storia, l’hanno già scritta i tanti che in 150 anni hanno garantito la libertà e la democrazia di cui oggi godiamo, ma di cui dobbiamo forse evitare di abusare e darla per scontata, acquisita.
E la polemica politica che ha preceduto la convocazione del Consiglio regionale solenne, sinceramente ci amareggia perché lascia passare il messaggio di chi vuole ergersi a paladino di una idea contro un’altra, comunque ed a prescindere, da quello che invece la storia ci ha insegnato.
E i fatti, gli accadimenti, gli episodi, non possono essere mistificati. Sono quelli e basta. Poi ognuno può leggerci dietro quello che vuole, ma i fatti restano.
In un libro di Fruttero e Gramellini, “La Patria, bene o male”, 150 date raccontano anche in maniera diversa i 150 anni della nostra storia unita.
I fatti sono quelli, da quelli non si prescinde.
Il 25 Luglio del 1864, per esempio, Carmine Crocco, il brigante tradito dai Borboni e considerato traditore, pur essendo il generalissimo della Resistenza ma che con la sua banda semina terrore dalla Basilicata alla Calabria, viene snidato e arrestato sull’Aspromonte. E già il Generale Massimo D’Azeglio si chiedeva: “Ma i meridionali ci vogliono o no? Io so che di qua dal Tronto non ci servono 60 battaglioni, mentre di là si. E pare che non bastino”. Anche l’Italia ha avuto il suo Afghanistan.
Il 25 Giugno 1873 è il giorno sempre rimpianto dagli italiani per bene, in cui Quintino Sella si congeda dalla sua creatura prediletta: Il Ministero delle Finanze. L’uomo che blocca le spese pazze, che invoca il pareggio di bilancio e Roma capitale, alla fine viene mandato via e al suo posto arriva un giovane da lui forgiato dal nome di Giovanni Giolitti.
Solo alcune date, quelle che per il nostro Sud e la nostra Regione hanno significato qualcosa, ma che nel solco del Paese unito, nel bene e nel male, dovrebbero suonare come richiamo alla vera unità.
Date come quella del 17 Novembre 1878, in cui un giovane lucano, Giovanni Passannante ferisce di striscio Re Umberto I e che per il suo gesto diventerà cavia da studio del Lombroso e farà cambiare la geografia del suo paese natale: da Salvia a Savoia.
O date tragiche, come quella del 23 Novembre 1980 preceduta dall’avvenimento del terremoto in Friuli del 6 Maggio 1976. Date storiche che hanno segnato e segnano la storia della nostra regione, del nostro Paese, con quella volontà di essere protagonisti di un disegno unitario aperto ben prima dell’avvento di Garibaldi, con i moti di Corleto Perticara e di Potenza dell’agosto 1860.
Ecco, di queste date, di queste storie, ce ne sono tante che un qualunque storico, onesto ed integerrimo, qualificato ed autorevole come è Giampaolo D’Andrea ma come lo sono ovviamente anche altri, non hanno mai avuto difficoltà a raccontare comunque ed a prescindere dalla loro appartenenza politica. Ma con il solo spirito e la sola unica voglia, di unire e condividere, costruire una vera solidarietà regionale e nazionale affinché nel futuro resti ed emerga questo dato su tutti quelli che invece sembrano voler segnare una divisione frutto di meno nobili interessi ideologici. Come hanno ben mostrano di fare quei Comuni che hanno aderito all’invito del Presidente De Filippo di intitolare strade o piazze alla ricorrenza di questi giorni e di come un disegno di legge da me proposto e già votato all’unanimità in Commissione pensa di fare per ripristinare cippi e lapidi in onore degli eroi lucani dell’Unità d’Italia.
Un’occasione che non possiamo e non dovevamo perdere e per la quale tutti devono sentirsi partecipi ed attivi, tanto da condividere subito anche la originaria proposta del Presidente del Consiglio regionale, Folino.
Le istituzioni ed i suoi principi non vanno mai messi in discussione.
La Patria (la nostra regione aggiungerei) bene o male. Nel bene e nel male.

Consigliere Segretario
Luigi Scaglione

Potenza 11 Marzo 2011

martedì 8 marzo 2011

Sanità, Scaglione (Pu) su lauree specialistiche

Interrogazione del consigliere regionale per sapere se i corsi di lauree specialistiche in campo sanitario saranno accentrati nell’ospedale San Carlo di Potenza a danno delle sedi territoriali di Lagonegro, Pescopagano e Villa D’Agri

“La spoliazione del territorio nel settore della Sanità, sembra proseguire imperterrita. Registrando gli umori e le notizie che arrivano in tal senso dal dipartimento regionale, pare che si sia in procinto di accentrare nella sede ospedaliera del San Carlo di Potenza tutti i corsi di lauree specialistiche nei settori infermieristica, ostetricia, logopedia, fisioterapia, tecnici di radiologia e di laboratorio biomedico, organizzati di concerto con l’università Cattolica Sacro Cuore di Roma e svolti anche nelle sedi di Lagonegro, Pescopagano e Villa d’Agri”. Lo fa sapere il capogruppo dei Popolari uniti, Luigi Scaglione.

“Rispondendo a specifiche richieste in tal senso da parte dell’Università, - afferma Scaglione - pare ci si prepari ad assecondare una volontà centralistica, a svantaggio di presìdi territoriali importanti e determinanti nelle azioni messe in campo, ma soprattutto con l’obiettivo di produrre un danno economico notevole agli iscritti ai corsi, soprattutto a quelli delle aree più distanti dal capoluogo di regione costretti a viaggiare o a risiedere in città”.

“Ci si renderà conto – continua Scaglione - che una tale scellerata decisione non aiuta il territorio regionale a comprendere la valenza di taluni lodevoli iniziative, come quelle dei corsi di laurea e dei master accademici, creando di fatto una sorta di reazione negativa nei confronti del ruolo a cui è chiamato l’ospedale San Carlo di Potenza, già accusato di suo, di vuole accentrare tutte le funzioni ed i servizi regionali”.

A parere di Scaglione “se assunta, la decisione andrebbe del resto in netto contrasto con quanto stabilito nelle scorse settimane di bloccare sine die ogni decisione di trasformazione, riorganizzazione, riduzione dei presìdi ospedalieri e dei suoi servizi, nelle more dell’approvazione del nuovo Piano sanitario regionale, ma inevitabilmente aggiungerebbe acqua al mulino di chi dice che si lavora per isolare sempre più i territori delle aree interne dove anche una iniziativa formativa e di grande rilievo, come quella dei corsi specialistici, serve a dare vita alle piccole realtà interne della regione”.

“A tal proposito – conclude Scaglione - ho presentato un’interrogazione urgente a risposta orale al Presidente della Giunta regionale ed all’Assessore alla Sanità, per conoscere se risponde al vero tale notizia e se non si ritiene, per le considerazioni espresse, desistere da tale assurda ed immotivata decisione”.

Fonte: Basilicatanet - 08.03.2011