giovedì 20 maggio 2010

Scaglione sui Tirocini formativi

Il consigliere sottolinea che "secondo il neo assessore alla Formazione per fare bene si deve per forza cancellare tutto e ripartire da zero. Di una via di mezzo neanche a parlarne. E intanto, i giovani sono presi in giro ancora una volta"

(ACR) - “Vi è davvero tanta confusione – dice Scaglione - sui 1000 Tirocini Formativi, spina nel fianco alla fine della passata consiliatura, questione diventata tale già all’indomani dalla sua pubblicazione avvenuta nel marzo scorso. Partendo dal presupposto che il bando perseguiva il solo fine utile dell’azione formativa in merito ai profili professionali richiesti dalle P.A. da subito è stato interpretato a più voci e finanche strumentalizzato, perchè mai aveva preannunciato l’occupazione a tempo determinato degli aventi diritto tanto da rendere le critiche montate in tempi elettorali infondate così come tutt’ora. La verità – secondo il consigliere dei Popolari uniti - è che la struttura del bando sin dalla prima lettura aveva suscitato grandi perplessità prestandosi a libere interpretazioni e scuole di pensiero, un’ analisi che a tutt’oggi si conclude con l’univoca deduzione, da parte degli stagisti e mi riferisco ai giovani diplomati e laureati, del mancato rispetto dei meriti legati alla votazione riportata dal proprio titolo di studio, all’età anagrafica, alle equipollenze nonché alla distinzione tra lauree quinquennali e triennali ed alle specialistiche”.

“Questi elementi – a parere di Scaglione - hanno contribuito ad imporre un’attenta analisi critica della forma data al bando destinato direttamente ai giovani disoccupati, omettendo di affiancare l’analisi che si deve fare anche sull’opportunità data a suo tempo alle P.A. di Basilicata che da anni non sono in grado di implementare il proprio organico, molte volte mancante di specifiche professionalità maturate in percorsi universitari di indirizzo innovativo. La vera criticità, semmai, sta nell’aver sottratto l’opportunità agli Enti di Formazione che avrebbero dovuto trasferire le competenze per la formazione dei giovani, incrociando offerta e domanda con la qualificata presenza di docenti e tutor. Per quanto ora resti l’amaro in bocca per la contemporaneità delle occasioni perdute dai giovani, dalle Pubbliche amministrazioni e dagli Enti di formazione, l’interrogativo che ora si pone è di carattere economico, pregresso e futuro: in passato quante ore sono state destinate dal Dipartimento e da tutto lo staff tecnico per costruire un bando pubblico lacunoso alla nascita e dove e come verranno dirottati o se addirittura rimarranno inutilizzati i finanziamenti destinati ai 1000 Tirocini Formativi?. La politica nuova che avanza – conclude Scaglione - comincia male e non avevamo dubbi”.

Fonte: Basilicatanet