martedì 23 marzo 2010

Al giro di boa

Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale, siamo al giro di boa. Ho incontrato centinaia, forse migliaia, cittadine lucane e cittadini lucani in questi giorni. Ho cercato di interpretare i loro bisogni, di decriptare il loro sguardo, di ascoltare i loro lamenti, di catalizzare le loro speranze. Rappresentarli in questi anni è stato difficile, ma bello ed emozionante. Riconfermarmi sarebbe un sogno. Un sogno costruito con coerenza istituzionale, intellettuale, culturale e morale. La vita, soprattutto la vita politica del nostro tempo, ci pone costantemente di fronte a bivi, scelte, riflessioni. Nella mia carriera politica ho sempre stabilito delle priorità, cercando di fornire risposte dettate dal cuore, dalla mente e dalla mia incrollabile sete di coerenza. Qualità rara ed in via di estinzione, la coerenza. Eppure io ne ho fatto il mio cavallo di battaglia, il mio imperativo categorico che mi ha consentito di stare nelle coalizioni e nelle istituzioni con grande senso di responsabilità e, ciò che più conta, con lealtà. Tutto ciò nella ferma convinzione che questa stagione politica, soprattutto quella lucana, non ha bisogno di avventurieri, trapezisti virtuosi o epici eroi, ma, semplicemente, di uomini veri e coerenti.

giovedì 11 marzo 2010

Su "caso Agile" e lavoratori del 118: emergenza lavoro precario in Basilicata

“La vera emergenza lavoro in Basilicata, rischia di diventare quella del precariato”.
Lo ha sostenuto il Capolista dei Popolari uniti, candidato alla Regione, Luigi Scaglione dopo aver ascoltato i lavoratori precari lucani ed i loro problemi.
“Intanto s’impone sulla questione Agile una netta e decisa presa di posizione del candidato Presidente De Filippo e degli uffici regionali, per evitare di far diventare ridicola la situazione registratasi nel passaggio tra la vecchia e la nuova ditta. Andando per un attimo oltre il conflitto oggi in essere davanti al Tar di Basilicata, è angosciante il solo fatto che i lavoratori non hanno percepito alcune mensilità dalla vecchia ditta e vedono il loro futuro offuscato da forzature burocratiche che non lasciano trasparire nulla di buono. Da qui lo sforzo reale - ha sottolineato Scaglione – che bisogna fare per tutelare i diritti dei lavoratori senza vie intermedie o soluzioni parziali giustificate da tempi diversi di entrata in funzione dei nuovi servizi, salvaguardando altresì il presidio lavorativo di Potenza e immaginando un incremento che garantisca qualità e tutela delle esigenze dei lucani, anche attraverso il reinserimento dell’ex personale Eds rimasto fuori dal precedente utilizzo.
Lo stesso dicasi per il caso dei 12 autisti in servizio presso le unità DIRES (118 ndr) di Corleto, Sant’Arcangelo, Calvello, Moliterno e Pescopagano, che assunti nel 2007 hanno ricevuto, sino ad oggi, un trattamento diverso rispetto ai 40 dell’ex Basilicata Soccorso che dopo i 36 mesi di lavoro continuativo sono stati stabilizzati dalla ex Asl nr. 2. Ora – ha proseguito Scaglione – i 12 autisti, che hanno raggiunto un livello altissimo di professionalità in relazione ai corsi di perfezionamento, rischiano di vedere vanificato il lavoro fatto costringendo il servizio ad un passo indietro, condividendo le osservazioni sindacali sulla richiesta fatta alla Regione ed all’Asp di intervenire e predisporre fin da subito gli atti che riguardano la continuità del servizio, non disdegnando la idea originaria di un ampliamento delle postazioni che sappiamo essere l’obiettivo del Dipartimento Sanità di Basilicata in risposta ai bisogni dei lucani che hanno apprezzato il servizio 118. Alternative non esistono e non possono esistere.”

mercoledì 10 marzo 2010

Diario di bordo

Mi sono tuffato in questa rinnovata, ma nuova avventura. Gli appuntamenti si infittiscono, gli impegni si susseguono, i tempi stringono. Un immancabile ed incrollabile entusiasmo, però, anima le mie giornate ventilate da speranza, emozioni contrastanti, idee e pensieri mai sopiti. Attraversare, seppur in macchina, la Basilicata, questa amata mia terra, è motivo di riflessione e momento di profonda commozione. Quanta storia, quanta natura, quanta cultura, quanta tradizione, quanta bellezza paesaggistica e “spirituale” permea la nostra terra. Dobbiamo essere orgogliosi e fieri di ciò che siamo e dobbiamo dignitosamente credere in ciò che saremo ed in ciò che vorremmo essere. Ci sono attimi nella vita di ognuno di noi in cui il richiamo della resa è più forte. Il sogno, l’ambizione, la speranza, lasciano il posto all’indignazione, alla silente introspezione, alla paura della solitudine, alla solitudine della paura. La paura di non essere ascoltati, capiti, seguiti. Ma la paura può e deve lasciare spazio alla fiducia, alla speranza, all’impegno. Un impegno fatto di volontà e di amore. Amore per la nostra terra, per la nostra gente, per la nostra storia. Perché l’amore non è vezzo da ostentare e un vessillo da sventolare nè uno slogan da esibire ma è sacrificio, servizio, condivisione, comprensione, ascolto. Il mio desiderio è proprio quello di continuare ad ascoltare la mia terra e di continuare a parlare con essa. Il mio viaggio continua.