lunedì 8 febbraio 2010

Mobilità o immobilità urbana?

Il Comitato Cittadino dei “Popolari Uniti” ha discusso, dinanzi ad un nutrito uditorio intervenuto presso la sala “Principe di Piemonte”, di mobilità ed immobilità urbana comprensoriale e regionale. Tangenziale, Mediana, Fondovalle Metropolitana, Scale Mobili, come “strade” orientate verso lo sviluppo ed il progresso della trasformazione viaria urbana e non solo da realizzare concretamente e su cui investire per ottimizzare la fruibilità dei servizi nella città capoluogo. La manifestazione si è arricchita degli accreditati interventi di esponenti del settore della mobilità e dei trasporti. Tutti concordi nel ritenere indispensabile una strategia programmatica di un assetto viario, legato alla mobilità ed ai trasporti, pensata in maniera tale da rispondere a tutti i crismi di efficienza e di efficacia. Dare respiro alla progettazione, in termini politici, dare impulso alla pianificazione, circoscrivere gli investimenti ed operare per modernità, gli imperativi categorici dei Popolari Uniti per una città capoluogo che con il mutare e l’evolversi del tempo deve necessariamente rivedere anche i propri spazi. Chiaro in questo senso il Segretario Cittadino dei “Popolari Uniti”, Luigi Scaglione, che ha sostenuto: “Bisogna guardare con interesse, dinamismo ed impegno alla grande trasformazione che sul piano viario sta avendo la città capoluogo. O meglio, cerca di avere, partendo dalla mole di investimenti che in questi ultimi anni hanno posto al centro dell’attenzione, la criticità di un sistema viario urbano, troppe volte individuato come protagonista di paralisi, ritardi, ingorghi che finiscono con il pesare sulla qualità della vita cittadina. Ma spesso, ci si dimentica che siamo in presenza di una città che svolge funzioni di servizio ed ogni giorno risponde ai bisogni di un intero territorio regionale. Gli investimenti però – sottolinea Scaglione - tardano a dare i loro frutti, le risorse a favore della viabilità e di una mobilità strategica in entrata ed in uscita si fanno sempre più esigue. Occorre, dunque, prestarsi ad un’analisi completa ed approfondita dei progetti in essere e di quello che verrà in futuro, magari ripensando alla progettazione infrastrutturale viaria urbana come ad un’occasione per creare i connotati di un territorio più a misura dei cittadini e con condizioni di fruibilità delle infrastrutture nettamente migliori di quelle attuali.”

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