PRECISAZIONE IN ORDINE ALL'ARTICOLO DE "LA NUOVA DELLA BASILICATA"
Carissimo Direttore, nell’annunciare la inaugurazione della sede potentina dell’Associazione Per, leggo oggi sulla Nuova a pagina 5, una nota nella quale in fondo ci si chiede di capire “il comportamento in Consiglio regionale di Falotico e Scaglione” e successivamente si fa riferimento “al duro scontro con l’assessore Mazzocco”.
In ordine al primo quesito, l’occasione mi è propizia per spiegare, qualora ve ne fosse bisogno, che io sono e resto consigliere regionale eletto nella lista e nel partito dei Popolari uniti.
Il mio legame profondo, umano e politico, con il Segretario regionale, On. Antonio Potenza, non mi impongono però di seguire altre strade che ritengo, confuse e frutto solo di riposizionamenti strategici se non personali.
E non parlo evidentemente, nè di Antonio Potenza, che ha esperienza e capacità da vendere a tutti, nè di tanti amici del mio partito, assessori, consiglieri e dirigenti.
Sicuramente c’è dell’altro nella nascita di un’associazione che in quanto tale ha tutto il diritto di fare quello che ritiene più opportuno per riposizionarsi nello scacchiere della politica ma che se immagina di diventare partito, come si adombra anche nel comunicato di presentazione dell’iniziativa e che voi avete correttamente colto, pone seri dubbi sul coinvolgimento silenzioso e tacito degli eventuali soci sostenitori; basterà ascoltare anche altri amici del partito per rendersene conto o verificare le distanze abissali tra consiglieri (regionali, provinciali o comunali) di gruppi diversi.
E quindi il dubbio sul mio comportamento in Consiglio non ha assolutamente motivo di essere. Ho ricevuto un mandato nello schieramento di Centro-sinistra ed il mio partito (I Popolari uniti) non ha cambiato linea o schieramento ne abiurato un programma che resta punto di riferimento. Su quello e solo su quello possiamo differenziarci con gli alleati.
Qualche settimana fa, sostenevo che è la politica la vera grande assente dal dibattito di questi giorni. La politica a servizio della gente.
Il confronto che si apre a livello nazionale, ha forse ancora bisogno di distinguersi in un destra contro sinistra non sul piano del vecchio ideologismo, ma proprio su quello delle scenario da offrire alla gente comune, al cittadino non inteso solo come elettore. Il confronto culturale è ben più alto ed oggi la presunta nascita di un terzo polo pone il tema di chi si allea con chi, stando questo sistema elettorale. E' su questo crinale, ritengo, che si debba innestare il confronto politico tra e dentro le forze politiche. Non in un magma indistinto dove oltre lo schematismo centro-destra-sinistra si pensi che confondere sigle e movimenti significa anche annullare le proprie identità e le proprie idee; questo lo lasciamo alle esercitazioni teoriche perchè nella pratica quotidiana ci sta lo sforzo di chi si è detto sempre pronto ad esercitare, e chiedere agli altri di farlo, la coerenza come elemento distintivo o a non considerare tutte le stagioni buone per far crescere una certa insofferenza verso la politica fatta da movimenti e partiti sostituibile tout court con il civismo.
Questo è il vero riformismo, non altro.
Fonte: www.popolariuniti.it - 11.10.2010
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