mercoledì 20 ottobre 2010

Consiglio regionale, Scaglione su mozione Sakineh

Le dichiarazioni del presidente del gruppo consiliare dei Popolari uniti a sostegno della mozione contro la condanna a morte della cittadina iraniana Sakineh nell’ambito della campagna internazionale di sensibilizzazione per il rispetto alla vita.

“La campagna di sensibilizzazione, organizzata dai suoi due figli – ha affermato Scaglione - ha fermato l’ esecuzione di Mohammadi Ashtiani nel luglio 2010, ma non ha bloccato la sua condanna a morte. Varie organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto di fermare l’esecuzione tra cui Avaaz, (un'organizzazione civica internazionale che promuove l'attivismo su temi quali il cambiamento climatico, i diritti umani ed i conflitti religiosi e con una missione dichiarata è di ‘assicurare che i punti di vista e i valori dei popoli della Terra influenzino le decisioni globali’. L'organizzazione conta su più di tre milioni di iscritti in tutti i paesi del mondo), Amnesty International e Human Rights Watch che ha sede a New York ed è una organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, così come vari membri di spicco del panorama internazionale. A sostegno della sua liberazione – ha ricordato Scaglione - è stata redatta una petizione firmata da diverse personalità mondiali, tra cui Carla Bruni, mentre il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha parlato del caso Ashtiani in una dichiarazione del 10 agosto 2010 che esortava l'Iran a rispettare le libertà fondamentali dei propri cittadini”.

“Secondo il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Mahmud Ahmadinejad – ha ricordato ancora Scaglione - il caso della Ashtiani sarebbe il mezzo di una campagna mediatica contro l'Iran, mentre, sempre secondo la posizione iraniana, i casi delle 53 condanne a morte nei confronti di donne pendenti negli Stati Uniti d'America al settembre 2010 vengono ignorate dai mass-media. La questione, di dimensione planetaria, come si vede, oggi viene affrontata anche dal Consiglio regionale di Basilicata, un puntino all’interno dell’universo geografico, ma con l’obiettivo di chi vuol far sentire e diffondere la propria voce, alta, a favore di chi è in attesa che una condanna a morte la porti via lontana dai propri figli e da chi le vuole bene, una morte però che è già in atto, lenta e stillicida così come le ore trascorse ad aspettare il verdetto finale che la condurrà alla morte non per evento naturale ma per decisione degli uomini. Ultimamente il Governo di Teheran ha diffuso, però, un comunicato stampa nel quale si legge della sospensione della sentenza di lapidazione di Sakineh Ashtani grazie anche alla mobilitazione internazionale dei governi e dell’opinione pubblica; forse un piccolo ma importante segnale di ragionevolezza da parte delle autorità iraniane, pur convinti di avere di fronte un insopportabile e sottile gioco al massacro corroborato dall’arresto successivo del suo avvocato e dei suoi figli”.

“Il merito della questione – ha aggiunto Scaglione - secondo la mia valutazione di cristiano che rispetta la propria vita e quella di tutti gli individui, è nata all’interno di una coppia così come quella di tante altre coppie contestualizzata ovviamente nel sistema culturale e sociale di quel Paese, è però attualità quotidianamente e tristemente riportata dalle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Situazioni deprecabili, sicuramente, ma la questione Sakineh a questo punto, diventa valvola di sfogo di un caso che va ben oltre il tradimento o l’omicidio di un partner; la questione principale che si deve affrontare è il rispetto dell’individuo e della vita di ogni essere umano a prescindere, senza infingimenti che possano trarre in inganno chi è così lontano dalla religione islamica e da probabili coinvolgimenti occulti. La solidarietà del mondo cristiano, al di là delle sigle politiche, deve rafforzare il principio della sussidarietà e dell’ascolto, soprattutto della persona che vive la solitudine di un diritto mancato, l’asprezza e l’indifferenza di un dialogo chiarificatore, la marginalizzazione da parte di una società maschilista che spesso si nasconde dietro regole ferree impartite da un credo che non riesce e non vuole a stare al passo con i tempi”.

“Anche l’Italia cristiana e cattolica – ha sostenuto Scaglione - ha modificato ed adeguato, nel corso degli anni, le proprie leggi (vedi la legge sul divorzio, sull’aborto) mentre ampie discussioni sono ancora in corso per l’utilizzo della pillola Rsu e sul trattamento delle cellule staminali, così come l’istituzione del Ministero delle Pari Opportunità è stata una grande occasione di dialogo che contraddistingue un Paese civile al passo con i tempi. La vita – ha concluso il consigliere dei Popolari uniti - mette al mondo uomini e donne che in ogni parte del pianeta debbono avere gli stessi diritti e debbono gioire nello stesso modo della propria esistenza, mentre le questioni politico-religiose ne oscurano tale privilegio e prevaricano le volontà divine comunque si chiami questo Dio, che invochiamo, sollecitiamo, preghiamo, affinché la speranza diventi segno di luce nella profonda notte iraniana e ovunque manchi un faro-guida”.

Fonte: Basilicatanet - 19.10.2010

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