Per il consigliere dei Popolari uniti “siamo al momento di svolta, che accanto al riconoscimento delle premialità ottenute, segnali anche sempre più il senso delle azioni da mettere in campo nel futuro”
“Il quadro che è emerso questa mattina – afferma Scaglione - nella illustrazione dei risultati sull’utilizzo dei Por Basilicata, è sicuramente confortante, frutto di uno strategico lavoro sinergico, che ha garantito un salto di qualità nelle azioni promosse sul territorio.Un riconoscimento dovuto, alla struttura tecnica ed al complesso di azioni politiche messe in campo, tanto da relazionare diversamente la Basilicata nel contesto europeo e nazionale e creare di sicuro un riferimento economico tutto da studiare nei prossimi anni. Accanto alle buone pratiche messe in campo – continua Scaglione - i rilevatori economici lucani hanno forse bisogno di rivedere i concetti, a volte ripetitivi e strumentali, di una regione in ritardo con i processi di sviluppo. Vanno rivisti perché le stesse considerazioni fatte dal presidente De Filippo sulla incapacità del territorio di goderne appieno i benefici, i rilevatori negativi sul piano occupazionale, la riduzione del Pil (seppur legato agli scenari internazionali), possono essere inquadrati nella logica di finanziamenti nazionali che mancano al Sud ed alle Regioni come la Basilicata che pure hanno accentuato il proprio profilo ingegneristico e di inventiva, per utilizzare completamente e seriamente i fondi. Siamo al momento di svolta, che accanto al riconoscimento delle premialità ottenute, segnali anche sempre più il senso delle azioni da mettere in campo nel futuro”.
“I servizi sociali – aggiunge Scaglione - il sostegno alle fasce più deboli sempre più necessario (una nuova forma di cittadinanza solidale), l’esigenza di garantire sviluppo di infrastrutture alle aree interne più che di collegamento alle aree industriali oggi divenute quasi aree cimiteriali, la presa d’atto del ruolo svolto dai centri urbani maggiori (la città di Potenza con la sua rendicontazione ha garantito quasi 8 Meuro di premialità europea), la valutazione seria su quante delle 1300 imprese agricole nate con gli interventi degli Assi I e IV oggi sono ancora operanti, sono solo alcuni degli elementi di prospettiva da evidenziare. In questa azione sinergica, poi, forte deve essere la inversione di tendenza nella sburocratizzazione degli enti e degli uffici regionali e, se necessario, chiamando alle proprie responsabilità nuovi e vecchi protagonisti del sogno di una regione del Sud, sempre più cuore dell’Europa che vuole rinascere”.
Fonte: Basilicatanet - 22.09.2010
mercoledì 22 settembre 2010
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