martedì 26 luglio 2011

Scaglione su vicenda editori origini lucane in Ecuador

Il consigliere regionale dei Popolari Uniti nel rendere nota la vicenda che vede protagonisti quattro editori e giornalisti della testata “El Universo”, chiede “un intervento urgente del Ministero degli Affari Esteri, della Fnsi e dell’Odg”

“Quattro importanti editori e giornalisti, di origini lucane della Val d’Agri, rischiano il carcere e la chiusura del giornale di loro proprietà (‘El Universo’, il più antico ed importante del Paese) per aver espresso opinioni e dato notizie non gradite al presidente della Repubblica dell’Ecuador, Correa”. Lo rende noto il consigliere regionale dei Popolari Uniti, Luigi Scaglione il quale chiede “un intervento urgente del Ministero degli Affari Esteri, della Fnsi e dell’Ordine nazionale dei Giornalisti”. “In qualità di vice presidente dei Lucani nel Mondo – afferma Scaglione - lo scorso anno ho conosciuto gli esponenti della famiglia Lapentti-Caputi a Guayaquil. Un’azienda di grandi dimensioni, quella della testata giornalistica nazionale, con partecipazioni anche nel settore bancario che ha dato lustro alla Basilicata e che, probabilmente, per le sue idee politiche rischia di essere statalizzata da un Presidente dittatore già oggetto, all’inizio dell’anno, di una forte contestazione civile e sociale nel Paese sudamericano”. “E’ una vicenda - dice il consigliere - che sta suscitando grande interesse politico, oltreoceano, a Guayaquil in Ecuador, sede dell’importante quotidiano nazionale ‘El Universo”.

Scaglione fa sapere che “la notizia di sensazionale effetto che sta dividendo l’opinione pubblica e che esaspera gli animi degli ecuadoregni è la diffamazione, a mezzo stampa, nei confronti del Presidente Rafael Correa attraverso articoli pubblicati da ‘El Universo’, redatti dal giornalista Emilio Palacio”. “La storica testata giornalistica – precisa - è stata fondata da italiani, per la precisione da lucani emigrati da Corleto Perticara, alla cui guida oggi si trova la terza generazione della famiglia Lapenti ( per un errore di trascrizione all’arrivo in Ecuador il cognome è stato cambiato in Lapentti) composta dai fratelli Carlos, Cesar e Nicolas Perez Lapentti, proprietari appunto del giornale nazionale. Quella dei Lapentti è una famiglia stimatissima in America Latina. Tra essi sono presenti banchieri e imprenditori insieme al famoso campione di tennis degli Australian Open e Indianapolis, Nicolás Alexander Lapentti Gómez, nipote del vincitore del Roland Garros 1990 Andrés Gómez, e alla presidente dei lucani in Ecuador, Carla Caputi Lapentti”.

“I disordini civili che stanno animando la città di Guayaquil – rende noto Scaglione - sono iniziati qualche giorno fa a seguito della sentenza di condanna a tre anni di carcere per i fratelli Perez Lapentti e del giornalista Emilio Palacio oltre al pagamento della somma di quarantamilioni di dollari ecuadoregni quale risarcimento danni per il Presidente Rafael Correa e del suo Governo. Sentenza giunta a proposito dell’articolo pubblicato sul quotidiano nazionale nel quale Palacio riferisce della responsabilità dei crimini contro l’umanità per aver ordinato il fuoco contro i civili. Il verdetto nei confronti de ‘l’Universo’ è stato impugnato dai legali dei fratelli Perez Lapentti e del giornalista Palacio proprio perché la Costituzione vigente in Ecuador garantisce il diritto di libertà di espressione anche se alcune norme giuridiche secondarie puniscono severamente i reati di diffamazione e disprezzo. Intanto – conclude - l’opinione pubblica si è mobilitata contro tale sentenza e un sondaggio condotto su più di 10000 persone a Guayaquil, Riobamba, Ambato e Loja, ha rilevato che il 73 per cento degli intervistati ritiene che la sentenza pubblicata mercoledì scorso contro la testata sia esagerata”.


Fonte: Basilicatanet - 26.07.2011

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