Per il capogruppo dei Popolari uniti “occorre tralasciare gli egoismi che rischiano di bloccare i processi di sviluppo evitando di dire sempre di no ad ogni costo”
“Rischiamo di diventare la regione dei No, sempre, ad ogni costo. Ma rischiamo di diventare anche la Regione degli egoismi a senso unico. E’ questa la lezione che dobbiamo trarre dai dibattiti che in questi giorni sono stati sollevati in relazione alla questione della riconversione della Centrale del Mercure e alla vicenda dello smaltimento dei rifiuti della città di Potenza”. Lo sostiene il capogruppo dei Popolari uniti, Luigi Scaglione.
“Oggi, a margine del Consiglio regionale di Basilicata, - prosegue Scaglione - finalmente anche la stampa ha voluto sentire e riportare le ragioni di chi dice sì alla Centrale e, sempre oggi, viene riportato l’esito del Consiglio comunale di Tricarico che ha dato il suo benestare all’accoglimento dei rifiuti potentini sia pure con alcuni distinguo e differenziazioni che sanno tanto di contrapposizione politica. Due facce della stessa medaglia che sembrano voler far crollare il mito di una regione solidale, unita e capace di risolvere al suo interno le proprie difficoltà”. “Eppure sul caso smaltimento rifiuti, - sottolinea Scaglione - quando la discarica di Potenza accoglieva i rifiuti di 18 Comuni e si saturava in attesa, tra l’altro, di un parere sull’ampliamento che ne ha ritardato la definizione e che ha costretto la città a conferire l’immondizia prima a Salandra, ad un prezzo esoso, e poi avviare il tour lucano, nessuno alzava la voce, anzi, si chiedeva di ragionare in termini di comprensorio e non di capoluogo di regione egoista. E quando, ieri, nel corso del dibattito in Consiglio sulla Centrale del Mercure, si è provato a ricordare che le stesse popolazioni ed i comitati negli anni passati avevano chiesto la riapertura della Centrale, vista come occasione di rilancio territoriale, qualcuno ha dissentito non cogliendo il senso del ricordo”.
“Vale la pena rammentare - prosegue il capogruppo dei Pu - che il nostro Paese e la nostra Regione, hanno un deficit produttivo di energia che dobbiamo colmare se vogliamo davvero costruire una prospettiva nuova ed uno sviluppo possibile con la possibilità di fornire energia a costi più bassi. Questo deve riguardare il settore industriale da riconvertire, le aziende dismesse, le attività agricole da far entrare in un sistema di ciclo produttivo che non si limiti solo alla produzione. Se non facciamo questo e se non crediamo in un progetto di modernizzazione della nostra regione e delle nostre strutture, è inutile parlare di azioni a favore dell’occupazione o di difesa dell’identità regionale. Il deserto avanzerà e il belvedere naturale sarà solo un effetto ottico”.
“Per questo - conclude Scaglione - condividendo le scelte del Governo regionale, su entrambi i fronti chiediamo, come Popolari uniti, più determinazione, più forza ed autorevolezza nel sostenere anche le ragioni di chi invita a dire sì senza passare per un antiambientalista o un dissipatore del patrimonio naturalistico regionale. Chiediamo che sul caso rifiuti si possa finalmente garantire equilibrio e pari dignità, non a giorni alterni, ma più efficienza e rapidità nelle decisioni, meno burocrazia, più condivisione. Regione e Provincia non possono ignorare i bisogni della gente lucana, che abiti a Potenza o nella Valle del Mercure. Le lobbies, pro o contro le discariche, pro o contro le nuove forme di produzione alternativa di energia, non hanno motivo di esistere. Ne va del nostro futuro”.
Fonte: Basilicatanet - 04.11.2010
giovedì 4 novembre 2010
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