mercoledì 10 marzo 2010

Diario di bordo

Mi sono tuffato in questa rinnovata, ma nuova avventura. Gli appuntamenti si infittiscono, gli impegni si susseguono, i tempi stringono. Un immancabile ed incrollabile entusiasmo, però, anima le mie giornate ventilate da speranza, emozioni contrastanti, idee e pensieri mai sopiti. Attraversare, seppur in macchina, la Basilicata, questa amata mia terra, è motivo di riflessione e momento di profonda commozione. Quanta storia, quanta natura, quanta cultura, quanta tradizione, quanta bellezza paesaggistica e “spirituale” permea la nostra terra. Dobbiamo essere orgogliosi e fieri di ciò che siamo e dobbiamo dignitosamente credere in ciò che saremo ed in ciò che vorremmo essere. Ci sono attimi nella vita di ognuno di noi in cui il richiamo della resa è più forte. Il sogno, l’ambizione, la speranza, lasciano il posto all’indignazione, alla silente introspezione, alla paura della solitudine, alla solitudine della paura. La paura di non essere ascoltati, capiti, seguiti. Ma la paura può e deve lasciare spazio alla fiducia, alla speranza, all’impegno. Un impegno fatto di volontà e di amore. Amore per la nostra terra, per la nostra gente, per la nostra storia. Perché l’amore non è vezzo da ostentare e un vessillo da sventolare nè uno slogan da esibire ma è sacrificio, servizio, condivisione, comprensione, ascolto. Il mio desiderio è proprio quello di continuare ad ascoltare la mia terra e di continuare a parlare con essa. Il mio viaggio continua.

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