Il consigliere sottolinea che "secondo il neo assessore alla Formazione per fare bene si deve per forza cancellare tutto e ripartire da zero. Di una via di mezzo neanche a parlarne. E intanto, i giovani sono presi in giro ancora una volta"
(ACR) - “Vi è davvero tanta confusione – dice Scaglione - sui 1000 Tirocini Formativi, spina nel fianco alla fine della passata consiliatura, questione diventata tale già all’indomani dalla sua pubblicazione avvenuta nel marzo scorso. Partendo dal presupposto che il bando perseguiva il solo fine utile dell’azione formativa in merito ai profili professionali richiesti dalle P.A. da subito è stato interpretato a più voci e finanche strumentalizzato, perchè mai aveva preannunciato l’occupazione a tempo determinato degli aventi diritto tanto da rendere le critiche montate in tempi elettorali infondate così come tutt’ora. La verità – secondo il consigliere dei Popolari uniti - è che la struttura del bando sin dalla prima lettura aveva suscitato grandi perplessità prestandosi a libere interpretazioni e scuole di pensiero, un’ analisi che a tutt’oggi si conclude con l’univoca deduzione, da parte degli stagisti e mi riferisco ai giovani diplomati e laureati, del mancato rispetto dei meriti legati alla votazione riportata dal proprio titolo di studio, all’età anagrafica, alle equipollenze nonché alla distinzione tra lauree quinquennali e triennali ed alle specialistiche”.
“Questi elementi – a parere di Scaglione - hanno contribuito ad imporre un’attenta analisi critica della forma data al bando destinato direttamente ai giovani disoccupati, omettendo di affiancare l’analisi che si deve fare anche sull’opportunità data a suo tempo alle P.A. di Basilicata che da anni non sono in grado di implementare il proprio organico, molte volte mancante di specifiche professionalità maturate in percorsi universitari di indirizzo innovativo. La vera criticità, semmai, sta nell’aver sottratto l’opportunità agli Enti di Formazione che avrebbero dovuto trasferire le competenze per la formazione dei giovani, incrociando offerta e domanda con la qualificata presenza di docenti e tutor. Per quanto ora resti l’amaro in bocca per la contemporaneità delle occasioni perdute dai giovani, dalle Pubbliche amministrazioni e dagli Enti di formazione, l’interrogativo che ora si pone è di carattere economico, pregresso e futuro: in passato quante ore sono state destinate dal Dipartimento e da tutto lo staff tecnico per costruire un bando pubblico lacunoso alla nascita e dove e come verranno dirottati o se addirittura rimarranno inutilizzati i finanziamenti destinati ai 1000 Tirocini Formativi?. La politica nuova che avanza – conclude Scaglione - comincia male e non avevamo dubbi”.
Fonte: Basilicatanet
giovedì 20 maggio 2010
venerdì 23 aprile 2010
Scaglione su nuova Giunta regionale
“La rappresentazione fatta dal presidente De Filippo – dice Scaglione - nel corso della conferenza stampa di questa mattina, non ci convince. La dinamica che sottende ad una dimostrazione di forza e di autonomia, più volte evocata, non trova conferma negli atti e nei fatti. La scelta a metà tra tecnicismo e capacità politica dei componenti la Giunta regionale è offensiva dell’intelligenza dei lucani che lo hanno votato e ci hanno votato e non può una dichiarazione di intenti dimostrare il contrario. La stessa ricostruzione degli avvenimenti accaduti nelle ultime 48 ore insieme al cambio in corsa di un assessore che riportasse in quota maggioranza un altro partito della coalizione di centro-sinistra, sembra un imbarazzante tentativo di colmare il vuoto di dialogo che ha segnato profondamente i rapporti politici dopo il successo elettorale del 28 e 29 Marzo. Si badi bene, non si discute, se non nei fatti e negli atti che in Consiglio dovranno trovare corretta disamina amministrativa, l’azione o le prospettive dei nuovi assessori regionali, si mette invece in evidenza il senso di scelte barattate come coinvolgimento di esponenti della società civile; soggetti che in più occasioni hanno minacciato di scendere in campo in politica, avviato contatti e costruito anche progetti alternativi a quelli del centro-sinistra (e non è solo un caso quello che si cita) ed a cui sembra evidente che si paghi il prezzo di tale nuova condivisione fulminati sulla via di Damasco”.
“E’ un bene però – aggiunge Scaglione - che la società civile si sporchi le mani, scendendo nell’agone politico finendo di pontificare o immaginare una nuova prospettiva sociale dove la politica viene emarginata perché una nuova politica s’avanza al sol scopo di mostrare un volto alternativo a tutti i costi. E in questa direzione ci aspettiamo azioni ed innovazioni che riportino l’agenda della politica che rappresenta la società lucana a ripercorrere le tappe non di un movimentismo sfrenato, ma di una condivisione di scelte. Quelle scelte che De Filippo ha propugnato negli anni scorsi e che proprio taluni protagonisti del nuovo corso (pensiamo anche anche al ruolo di forze politiche e non solo di organizzazioni di categoria) hanno ostacolato e osteggiato a differenza di chi come noi ne ha saputo cogliere il senso. Cos’è questo? Il prezzo da pagare? Oppure la sconfessione del principio che la coerenza conta più del trasformismo? Questa è la cosiddetta società civile verso cui la politica della ‘trimurti’ – conclude Scaglione - ha voluto condurre il presidente De Filippo, facendo prevalere solo la logica della ‘distruzione’ e non quella della ‘creazione’ e della ‘conservazione’?”.
Fonte: Basilicatanet - 23.04.2010
“E’ un bene però – aggiunge Scaglione - che la società civile si sporchi le mani, scendendo nell’agone politico finendo di pontificare o immaginare una nuova prospettiva sociale dove la politica viene emarginata perché una nuova politica s’avanza al sol scopo di mostrare un volto alternativo a tutti i costi. E in questa direzione ci aspettiamo azioni ed innovazioni che riportino l’agenda della politica che rappresenta la società lucana a ripercorrere le tappe non di un movimentismo sfrenato, ma di una condivisione di scelte. Quelle scelte che De Filippo ha propugnato negli anni scorsi e che proprio taluni protagonisti del nuovo corso (pensiamo anche anche al ruolo di forze politiche e non solo di organizzazioni di categoria) hanno ostacolato e osteggiato a differenza di chi come noi ne ha saputo cogliere il senso. Cos’è questo? Il prezzo da pagare? Oppure la sconfessione del principio che la coerenza conta più del trasformismo? Questa è la cosiddetta società civile verso cui la politica della ‘trimurti’ – conclude Scaglione - ha voluto condurre il presidente De Filippo, facendo prevalere solo la logica della ‘distruzione’ e non quella della ‘creazione’ e della ‘conservazione’?”.
Fonte: Basilicatanet - 23.04.2010
giovedì 15 aprile 2010
martedì 23 marzo 2010
Al giro di boa
Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale, siamo al giro di boa. Ho incontrato centinaia, forse migliaia, cittadine lucane e cittadini lucani in questi giorni. Ho cercato di interpretare i loro bisogni, di decriptare il loro sguardo, di ascoltare i loro lamenti, di catalizzare le loro speranze. Rappresentarli in questi anni è stato difficile, ma bello ed emozionante. Riconfermarmi sarebbe un sogno. Un sogno costruito con coerenza istituzionale, intellettuale, culturale e morale. La vita, soprattutto la vita politica del nostro tempo, ci pone costantemente di fronte a bivi, scelte, riflessioni. Nella mia carriera politica ho sempre stabilito delle priorità, cercando di fornire risposte dettate dal cuore, dalla mente e dalla mia incrollabile sete di coerenza. Qualità rara ed in via di estinzione, la coerenza. Eppure io ne ho fatto il mio cavallo di battaglia, il mio imperativo categorico che mi ha consentito di stare nelle coalizioni e nelle istituzioni con grande senso di responsabilità e, ciò che più conta, con lealtà. Tutto ciò nella ferma convinzione che questa stagione politica, soprattutto quella lucana, non ha bisogno di avventurieri, trapezisti virtuosi o epici eroi, ma, semplicemente, di uomini veri e coerenti.
giovedì 11 marzo 2010
Su "caso Agile" e lavoratori del 118: emergenza lavoro precario in Basilicata
“La vera emergenza lavoro in Basilicata, rischia di diventare quella del precariato”.
Lo ha sostenuto il Capolista dei Popolari uniti, candidato alla Regione, Luigi Scaglione dopo aver ascoltato i lavoratori precari lucani ed i loro problemi.
“Intanto s’impone sulla questione Agile una netta e decisa presa di posizione del candidato Presidente De Filippo e degli uffici regionali, per evitare di far diventare ridicola la situazione registratasi nel passaggio tra la vecchia e la nuova ditta. Andando per un attimo oltre il conflitto oggi in essere davanti al Tar di Basilicata, è angosciante il solo fatto che i lavoratori non hanno percepito alcune mensilità dalla vecchia ditta e vedono il loro futuro offuscato da forzature burocratiche che non lasciano trasparire nulla di buono. Da qui lo sforzo reale - ha sottolineato Scaglione – che bisogna fare per tutelare i diritti dei lavoratori senza vie intermedie o soluzioni parziali giustificate da tempi diversi di entrata in funzione dei nuovi servizi, salvaguardando altresì il presidio lavorativo di Potenza e immaginando un incremento che garantisca qualità e tutela delle esigenze dei lucani, anche attraverso il reinserimento dell’ex personale Eds rimasto fuori dal precedente utilizzo.
Lo stesso dicasi per il caso dei 12 autisti in servizio presso le unità DIRES (118 ndr) di Corleto, Sant’Arcangelo, Calvello, Moliterno e Pescopagano, che assunti nel 2007 hanno ricevuto, sino ad oggi, un trattamento diverso rispetto ai 40 dell’ex Basilicata Soccorso che dopo i 36 mesi di lavoro continuativo sono stati stabilizzati dalla ex Asl nr. 2. Ora – ha proseguito Scaglione – i 12 autisti, che hanno raggiunto un livello altissimo di professionalità in relazione ai corsi di perfezionamento, rischiano di vedere vanificato il lavoro fatto costringendo il servizio ad un passo indietro, condividendo le osservazioni sindacali sulla richiesta fatta alla Regione ed all’Asp di intervenire e predisporre fin da subito gli atti che riguardano la continuità del servizio, non disdegnando la idea originaria di un ampliamento delle postazioni che sappiamo essere l’obiettivo del Dipartimento Sanità di Basilicata in risposta ai bisogni dei lucani che hanno apprezzato il servizio 118. Alternative non esistono e non possono esistere.”
Lo ha sostenuto il Capolista dei Popolari uniti, candidato alla Regione, Luigi Scaglione dopo aver ascoltato i lavoratori precari lucani ed i loro problemi.
“Intanto s’impone sulla questione Agile una netta e decisa presa di posizione del candidato Presidente De Filippo e degli uffici regionali, per evitare di far diventare ridicola la situazione registratasi nel passaggio tra la vecchia e la nuova ditta. Andando per un attimo oltre il conflitto oggi in essere davanti al Tar di Basilicata, è angosciante il solo fatto che i lavoratori non hanno percepito alcune mensilità dalla vecchia ditta e vedono il loro futuro offuscato da forzature burocratiche che non lasciano trasparire nulla di buono. Da qui lo sforzo reale - ha sottolineato Scaglione – che bisogna fare per tutelare i diritti dei lavoratori senza vie intermedie o soluzioni parziali giustificate da tempi diversi di entrata in funzione dei nuovi servizi, salvaguardando altresì il presidio lavorativo di Potenza e immaginando un incremento che garantisca qualità e tutela delle esigenze dei lucani, anche attraverso il reinserimento dell’ex personale Eds rimasto fuori dal precedente utilizzo.
Lo stesso dicasi per il caso dei 12 autisti in servizio presso le unità DIRES (118 ndr) di Corleto, Sant’Arcangelo, Calvello, Moliterno e Pescopagano, che assunti nel 2007 hanno ricevuto, sino ad oggi, un trattamento diverso rispetto ai 40 dell’ex Basilicata Soccorso che dopo i 36 mesi di lavoro continuativo sono stati stabilizzati dalla ex Asl nr. 2. Ora – ha proseguito Scaglione – i 12 autisti, che hanno raggiunto un livello altissimo di professionalità in relazione ai corsi di perfezionamento, rischiano di vedere vanificato il lavoro fatto costringendo il servizio ad un passo indietro, condividendo le osservazioni sindacali sulla richiesta fatta alla Regione ed all’Asp di intervenire e predisporre fin da subito gli atti che riguardano la continuità del servizio, non disdegnando la idea originaria di un ampliamento delle postazioni che sappiamo essere l’obiettivo del Dipartimento Sanità di Basilicata in risposta ai bisogni dei lucani che hanno apprezzato il servizio 118. Alternative non esistono e non possono esistere.”
Etichette:
Basilicata,
caso Agile,
lavoratori 118,
lavoro precario
mercoledì 10 marzo 2010
Diario di bordo
Mi sono tuffato in questa rinnovata, ma nuova avventura. Gli appuntamenti si infittiscono, gli impegni si susseguono, i tempi stringono. Un immancabile ed incrollabile entusiasmo, però, anima le mie giornate ventilate da speranza, emozioni contrastanti, idee e pensieri mai sopiti. Attraversare, seppur in macchina, la Basilicata, questa amata mia terra, è motivo di riflessione e momento di profonda commozione. Quanta storia, quanta natura, quanta cultura, quanta tradizione, quanta bellezza paesaggistica e “spirituale” permea la nostra terra. Dobbiamo essere orgogliosi e fieri di ciò che siamo e dobbiamo dignitosamente credere in ciò che saremo ed in ciò che vorremmo essere. Ci sono attimi nella vita di ognuno di noi in cui il richiamo della resa è più forte. Il sogno, l’ambizione, la speranza, lasciano il posto all’indignazione, alla silente introspezione, alla paura della solitudine, alla solitudine della paura. La paura di non essere ascoltati, capiti, seguiti. Ma la paura può e deve lasciare spazio alla fiducia, alla speranza, all’impegno. Un impegno fatto di volontà e di amore. Amore per la nostra terra, per la nostra gente, per la nostra storia. Perché l’amore non è vezzo da ostentare e un vessillo da sventolare nè uno slogan da esibire ma è sacrificio, servizio, condivisione, comprensione, ascolto. Il mio desiderio è proprio quello di continuare ad ascoltare la mia terra e di continuare a parlare con essa. Il mio viaggio continua.
giovedì 4 marzo 2010
Iscriviti a:
Post (Atom)