mercoledì 16 marzo 2011

I 150 Anni dell’Unità d’Italia : Auguri Italia, auguri Italiani

I 150 Anni dell’Unità d’Italia

SCAGLIONE su Consiglio Regionale solenne e le polemiche:
La Patria (la nostra regione) bene o male. Nel bene e nel male.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti.
Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.


Ci sono date e ricorrenze che uniscono per forza. Comunque e a prescindere.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti. Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.
Ci sono poi uomini che lavorano per dividere, separare, contrapporre, comunque ed a prescindere.
Eppure la storia è maestra di vita, la storia dei vinti e quella dei vincitori e in Basilicata, quella storia, l’hanno già scritta i tanti che in 150 anni hanno garantito la libertà e la democrazia di cui oggi godiamo, ma di cui dobbiamo forse evitare di abusare e darla per scontata, acquisita.
E la polemica politica che ha preceduto la convocazione del Consiglio regionale solenne, sinceramente ci amareggia perché lascia passare il messaggio di chi vuole ergersi a paladino di una idea contro un’altra, comunque ed a prescindere, da quello che invece la storia ci ha insegnato.
E i fatti, gli accadimenti, gli episodi, non possono essere mistificati. Sono quelli e basta. Poi ognuno può leggerci dietro quello che vuole, ma i fatti restano.
In un libro di Fruttero e Gramellini, “La Patria, bene o male”, 150 date raccontano anche in maniera diversa i 150 anni della nostra storia unita.
I fatti sono quelli, da quelli non si prescinde.
Il 25 Luglio del 1864, per esempio, Carmine Crocco, il brigante tradito dai Borboni e considerato traditore, pur essendo il generalissimo della Resistenza ma che con la sua banda semina terrore dalla Basilicata alla Calabria, viene snidato e arrestato sull’Aspromonte. E già il Generale Massimo D’Azeglio si chiedeva: “Ma i meridionali ci vogliono o no? Io so che di qua dal Tronto non ci servono 60 battaglioni, mentre di là si. E pare che non bastino”. Anche l’Italia ha avuto il suo Afghanistan.
Il 25 Giugno 1873 è il giorno sempre rimpianto dagli italiani per bene, in cui Quintino Sella si congeda dalla sua creatura prediletta: Il Ministero delle Finanze. L’uomo che blocca le spese pazze, che invoca il pareggio di bilancio e Roma capitale, alla fine viene mandato via e al suo posto arriva un giovane da lui forgiato dal nome di Giovanni Giolitti.
Solo alcune date, quelle che per il nostro Sud e la nostra Regione hanno significato qualcosa, ma che nel solco del Paese unito, nel bene e nel male, dovrebbero suonare come richiamo alla vera unità.
Date come quella del 17 Novembre 1878, in cui un giovane lucano, Giovanni Passannante ferisce di striscio Re Umberto I e che per il suo gesto diventerà cavia da studio del Lombroso e farà cambiare la geografia del suo paese natale: da Salvia a Savoia.
O date tragiche, come quella del 23 Novembre 1980 preceduta dall’avvenimento del terremoto in Friuli del 6 Maggio 1976. Date storiche che hanno segnato e segnano la storia della nostra regione, del nostro Paese, con quella volontà di essere protagonisti di un disegno unitario aperto ben prima dell’avvento di Garibaldi, con i moti di Corleto Perticara e di Potenza dell’agosto 1860.
Ecco, di queste date, di queste storie, ce ne sono tante che un qualunque storico, onesto ed integerrimo, qualificato ed autorevole come è Giampaolo D’Andrea ma come lo sono ovviamente anche altri, non hanno mai avuto difficoltà a raccontare comunque ed a prescindere dalla loro appartenenza politica. Ma con il solo spirito e la sola unica voglia, di unire e condividere, costruire una vera solidarietà regionale e nazionale affinché nel futuro resti ed emerga questo dato su tutti quelli che invece sembrano voler segnare una divisione frutto di meno nobili interessi ideologici. Come hanno ben mostrano di fare quei Comuni che hanno aderito all’invito del Presidente De Filippo di intitolare strade o piazze alla ricorrenza di questi giorni e di come un disegno di legge da me proposto e già votato all’unanimità in Commissione pensa di fare per ripristinare cippi e lapidi in onore degli eroi lucani dell’Unità d’Italia.
Un’occasione che non possiamo e non dovevamo perdere e per la quale tutti devono sentirsi partecipi ed attivi, tanto da condividere subito anche la originaria proposta del Presidente del Consiglio regionale, Folino.
Le istituzioni ed i suoi principi non vanno mai messi in discussione.
La Patria (la nostra regione aggiungerei) bene o male. Nel bene e nel male.



Consigliere Segretario
Luigi Scaglione


Potenza 16 Marzo 2011

Scaglione: necessità programmazione piano emergenza dighe

In relazione ai danni provocati dalle recenti alluvioni che hanno colpito l’area del metapontino, il consigliere regionale dei Popolari uniti, Luigi Scaglione, ha sollecitato la necessità dell’ elaborazione del Piano di Emergenza per le dighe

“Elementi indispensabili per la pianificazione di tale strumento di programmazione della sicurezza – ha detto Scaglione - restano l’esatta individuazione dei dati caratteristici del territorio sia a monte che a valle dello sbarramento idrico e la valutazione costante di tutte le criticità che possono influenzare il comportamento dei bacini idrici, in condizioni di criticità con la precisa individuazione dei ruoli e delle differenti responsabilità da assegnare ai vari enti,uffici,comandi e posti di osservazione”.

“Di fondamentale importanza – ha continuato - è il ruolo di coordinamento di gestione, specie se lungo il corso d’acqua sono presenti più invasi, per i quali sarebbe auspicabile uno strettissimo legame di intenti. Una sostanziale unitarietà di azioni - ha sostenuto Scaglione - da assegnare ad uno stesso ente responsabile che dovrebbe essere in grado di monitorare con continuità i punti nevralgici del corso d’acqua,dalle sorgenti alla foce e mediante gli opportuni modelli di comportamento, poter prevenire i momenti di picco. Torna utile citare, ad esempio, la situazione attuale delle dighe di S.Giuliano e del Basentello a dimostrazione di quanto con metafora si dice della mano destra che non sa cosa fa la mano sinistra”.


Fonte: Basilicatanet - 16.03.2011

venerdì 11 marzo 2011

SCAGLIONE su Consiglio regionale solenne e le polemiche: la Patria e la nostra regione, bene o male

I 150 Anni dell’Unità d’Italia

SCAGLIONE su Consiglio regionale solenne e le polemiche:
La Patria (la nostra regione) bene o male. Nel bene e nel male.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti.
Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.


Ci sono date e ricorrenze che uniscono per forza. Comunque e a prescindere.
Ci sono accadimenti, storie, vite vissute che sono da esempio per tutti. Siano essi di destra, di centro, di sinistra o leghisti antimeridionali.
Ci sono poi uomini che lavorano per dividere, separare, contrapporre, comunque ed a prescindere.
Eppure la storia è maestra di vita, la storia dei vinti e quella dei vincitori e in Basilicata, quella storia, l’hanno già scritta i tanti che in 150 anni hanno garantito la libertà e la democrazia di cui oggi godiamo, ma di cui dobbiamo forse evitare di abusare e darla per scontata, acquisita.
E la polemica politica che ha preceduto la convocazione del Consiglio regionale solenne, sinceramente ci amareggia perché lascia passare il messaggio di chi vuole ergersi a paladino di una idea contro un’altra, comunque ed a prescindere, da quello che invece la storia ci ha insegnato.
E i fatti, gli accadimenti, gli episodi, non possono essere mistificati. Sono quelli e basta. Poi ognuno può leggerci dietro quello che vuole, ma i fatti restano.
In un libro di Fruttero e Gramellini, “La Patria, bene o male”, 150 date raccontano anche in maniera diversa i 150 anni della nostra storia unita.
I fatti sono quelli, da quelli non si prescinde.
Il 25 Luglio del 1864, per esempio, Carmine Crocco, il brigante tradito dai Borboni e considerato traditore, pur essendo il generalissimo della Resistenza ma che con la sua banda semina terrore dalla Basilicata alla Calabria, viene snidato e arrestato sull’Aspromonte. E già il Generale Massimo D’Azeglio si chiedeva: “Ma i meridionali ci vogliono o no? Io so che di qua dal Tronto non ci servono 60 battaglioni, mentre di là si. E pare che non bastino”. Anche l’Italia ha avuto il suo Afghanistan.
Il 25 Giugno 1873 è il giorno sempre rimpianto dagli italiani per bene, in cui Quintino Sella si congeda dalla sua creatura prediletta: Il Ministero delle Finanze. L’uomo che blocca le spese pazze, che invoca il pareggio di bilancio e Roma capitale, alla fine viene mandato via e al suo posto arriva un giovane da lui forgiato dal nome di Giovanni Giolitti.
Solo alcune date, quelle che per il nostro Sud e la nostra Regione hanno significato qualcosa, ma che nel solco del Paese unito, nel bene e nel male, dovrebbero suonare come richiamo alla vera unità.
Date come quella del 17 Novembre 1878, in cui un giovane lucano, Giovanni Passannante ferisce di striscio Re Umberto I e che per il suo gesto diventerà cavia da studio del Lombroso e farà cambiare la geografia del suo paese natale: da Salvia a Savoia.
O date tragiche, come quella del 23 Novembre 1980 preceduta dall’avvenimento del terremoto in Friuli del 6 Maggio 1976. Date storiche che hanno segnato e segnano la storia della nostra regione, del nostro Paese, con quella volontà di essere protagonisti di un disegno unitario aperto ben prima dell’avvento di Garibaldi, con i moti di Corleto Perticara e di Potenza dell’agosto 1860.
Ecco, di queste date, di queste storie, ce ne sono tante che un qualunque storico, onesto ed integerrimo, qualificato ed autorevole come è Giampaolo D’Andrea ma come lo sono ovviamente anche altri, non hanno mai avuto difficoltà a raccontare comunque ed a prescindere dalla loro appartenenza politica. Ma con il solo spirito e la sola unica voglia, di unire e condividere, costruire una vera solidarietà regionale e nazionale affinché nel futuro resti ed emerga questo dato su tutti quelli che invece sembrano voler segnare una divisione frutto di meno nobili interessi ideologici. Come hanno ben mostrano di fare quei Comuni che hanno aderito all’invito del Presidente De Filippo di intitolare strade o piazze alla ricorrenza di questi giorni e di come un disegno di legge da me proposto e già votato all’unanimità in Commissione pensa di fare per ripristinare cippi e lapidi in onore degli eroi lucani dell’Unità d’Italia.
Un’occasione che non possiamo e non dovevamo perdere e per la quale tutti devono sentirsi partecipi ed attivi, tanto da condividere subito anche la originaria proposta del Presidente del Consiglio regionale, Folino.
Le istituzioni ed i suoi principi non vanno mai messi in discussione.
La Patria (la nostra regione aggiungerei) bene o male. Nel bene e nel male.

Consigliere Segretario
Luigi Scaglione

Potenza 11 Marzo 2011

martedì 8 marzo 2011

Sanità, Scaglione (Pu) su lauree specialistiche

Interrogazione del consigliere regionale per sapere se i corsi di lauree specialistiche in campo sanitario saranno accentrati nell’ospedale San Carlo di Potenza a danno delle sedi territoriali di Lagonegro, Pescopagano e Villa D’Agri

“La spoliazione del territorio nel settore della Sanità, sembra proseguire imperterrita. Registrando gli umori e le notizie che arrivano in tal senso dal dipartimento regionale, pare che si sia in procinto di accentrare nella sede ospedaliera del San Carlo di Potenza tutti i corsi di lauree specialistiche nei settori infermieristica, ostetricia, logopedia, fisioterapia, tecnici di radiologia e di laboratorio biomedico, organizzati di concerto con l’università Cattolica Sacro Cuore di Roma e svolti anche nelle sedi di Lagonegro, Pescopagano e Villa d’Agri”. Lo fa sapere il capogruppo dei Popolari uniti, Luigi Scaglione.

“Rispondendo a specifiche richieste in tal senso da parte dell’Università, - afferma Scaglione - pare ci si prepari ad assecondare una volontà centralistica, a svantaggio di presìdi territoriali importanti e determinanti nelle azioni messe in campo, ma soprattutto con l’obiettivo di produrre un danno economico notevole agli iscritti ai corsi, soprattutto a quelli delle aree più distanti dal capoluogo di regione costretti a viaggiare o a risiedere in città”.

“Ci si renderà conto – continua Scaglione - che una tale scellerata decisione non aiuta il territorio regionale a comprendere la valenza di taluni lodevoli iniziative, come quelle dei corsi di laurea e dei master accademici, creando di fatto una sorta di reazione negativa nei confronti del ruolo a cui è chiamato l’ospedale San Carlo di Potenza, già accusato di suo, di vuole accentrare tutte le funzioni ed i servizi regionali”.

A parere di Scaglione “se assunta, la decisione andrebbe del resto in netto contrasto con quanto stabilito nelle scorse settimane di bloccare sine die ogni decisione di trasformazione, riorganizzazione, riduzione dei presìdi ospedalieri e dei suoi servizi, nelle more dell’approvazione del nuovo Piano sanitario regionale, ma inevitabilmente aggiungerebbe acqua al mulino di chi dice che si lavora per isolare sempre più i territori delle aree interne dove anche una iniziativa formativa e di grande rilievo, come quella dei corsi specialistici, serve a dare vita alle piccole realtà interne della regione”.

“A tal proposito – conclude Scaglione - ho presentato un’interrogazione urgente a risposta orale al Presidente della Giunta regionale ed all’Assessore alla Sanità, per conoscere se risponde al vero tale notizia e se non si ritiene, per le considerazioni espresse, desistere da tale assurda ed immotivata decisione”.

Fonte: Basilicatanet - 08.03.2011

giovedì 24 febbraio 2011

SCAGLIONE: IL VERTICE DEL CENTRO-SINISTRA PER I POPOLARI UNITI E’ STATO LO SPARTIACQUE

“Tolto l’embargo ai risultati del vertice del Centro-sinistra, ci appare doveroso rappresentare il senso del confronto promosso con grande arguzia dal Presidente De Filippo. Questo anche per evitare di ridurre il senso della riunione, da un lato alle valutazioni sul richiamo alla disciplina da parte del Governatore ai consiglieri regionali e dall’altro al semplice gossip delle diverse opinioni emerse tra il Capogruppo e la segretaria-assessore dell’Idv”.
A richiamare il senso ed i temi del confronto politico, è il Presidente del Gruppo Popolari uniti in Consiglio, Luigi Scaglione.
“Il confronto è stato di ben altra natura e se ridotto alle questioni più spicciole di riposizionamento o di evidente confusione che nasce nel governo delle cose regionali per avere in Giunta ben tre segretari di partito, - ha detto Scaglione - va anche evidenziato che proprio noi abbiamo posto il tema della reale rappresentatività politica di forze che pur avendo ottenuto consensi forti e determinanti per il Centro-sinistra, non solo a livello regionale, ma anche ai due livelli provinciali e comunali, registrano il risultato di essere penalizzati in questa chiamata alle responsabilità, come è evidente, nella Giunta regionale ed in quelle provinciali e comunali di Matera”.
Un discorso a tutto tondo che anche il segretario dei Popolari, Antonio Potenza, ha ribadito proprio in apertura del confronto.
“A nostro giudizio, - ha proseguito Luigi Scaglione - non si sottace il fatto che alcune delle grandi questioni di governo sono oggi affidate troppo semplicisticamente ad assessori esterni, che non vivono la dinamica consiliare, non vivono quella della politica e di fatto, checchè se ne dica, non vivono la dinamica del confronto continuo con i cittadini, con i risultati di un aumento della conflittualità (vedi Agricoltura, scuola, sanità).
Chiarito questo, va precisato, che è proprio questo scollamento che porta la maggioranza a soffrire il confronto sulle questioni da definire anche in Consiglio, dove gli eletti del popolo cercano di fare quel poco che possono. Il caso del Piano sanitario regionale e la emanazione di una delibera di Giunta che stoppasse le fughe in avanti di direttori ed aziende sanitarie, è venuto fuori perché a più riprese lo abbiamo sollevato noi nei confronti pubblici ed in sede di commissioni consiliari.
La confusione provocata al momento dell’attuazione del Piano di Dimensionamento scolastico regionale e le prese di distanza anche di altri vertici istituzionali, pur appartenenti al Centro-sinistra, come elemento di lesa maestà, fanno capire ancor più come sia necessario costruire preventivamente relazioni forti tra le diverse anime che rappresentano il Centro-sinistra. E in questo l’assessore regionale ha commesso più di un errore.
E questo, come Popolari uniti, - ha sostenuto il Capogruppo - lo abbiamo detto a chiare lettere al Presidente ed ai segretari di partito, compreso a quello del maggior partito della coalizione.
Più società e meno Stato, come obiettivo per abbattere la burocrazia che frena il corretto utilizzo delle risorse regionali è stata la proposta avanzata, mancando di fatto una iniziativa forte che risponda al grido di dolore che imprese, piccole attività, settori produttivi lanciano ogni giorno. Una maggioranza che si caratterizza come attenzione al sociale, poi, non fa più solo proclami contro la disoccupazione ed a favore delle famiglie. Necessario rivedere inoltre il concetto di sostegno alle fasce deboli partendo dal quoziente familiare che abbiamo più volte sollecitato e che come fuga in avanti, lo si attribuisce ai poteri taumaturgici di analisi economiche o di studi di ricerche di settore.
Ed ancora, al tavolo del Centro-sinistra, - ha rilevato Scaglione - abbiamo posto il tema vero delle attenzioni forti agli interventi nel settore delle infrastrutture che con piacere abbiamo visto ripresentato al tavolo di confronto con il Ministro Fitto e che con le poche risorse a disposizione, punta superare il gap, individuando e definendo vere priorità: la Potenza-Melfi su tutte, il corridoio nord-sud della Basilicata, i collegamenti rapidi e veloci con gli hub aeroportuali o quelli dell’alta velocità ferroviaria.
Ed infine, il rispetto per le identità diverse che in politica significa mettere a valore la pluralità e non solo la rappresentazione scenica di alcune parti come rischia di accadere con la Conferenza su Petrolio e Ambiente, che andava forse preparata con un documento di settore capace di inquadrare le dinamiche progettuali e non ridursi ad una semplice analisi da tour dell’avvenire.
Ben vengano dunque – ha concluso l’esponente dei Popolari uniti - i confronti tematici che superino la logica delle idee precostituite e si incanalino nella prospettiva di un cambio di rotta capace di evitare che l’agenda di lavoro sia dettata dagli scoop giornalistici o dai commenti da scrivania che tuttologi più o meno interessati rappresentano come l’unica vera verità, condendola di cifre e dati letti a piacimento senza guardarsi dietro o richiamare anche le proprie responsabilità”.

lunedì 7 febbraio 2011

Scaglione - Lucani all’estero e luoghi del cuore:Dinamiche future ed esempi virtuosi

Lucani all’estero e luoghi del cuore:Dinamiche future ed esempi virtuosi

La tre giorni di Policoro è stata un appuntamento importante che arriva da lontano: dal lavoro di costruzione della rete avviata da Rocco Curcio e Giuseppe Guarino, dalla evoluzione del progetto di rinnovamento istituito da Pietro Simonetti e con la dinamicità di un progetto innovativo che la Regione Basilicata segue da tempo per i lucani residenti all’estero .
La manifestazione è stata dedicata alle donne, ai giovani e agli uomini emigrati da questa Basilicata così lontana ma così vicina non solo con il cuore ma, anche con la mente a chi immagina di poter dare alla regione molto più di quello che ha ricevuto.
La politica lucana non può ridursi solo ad una guerra di posizionamenti o scontri per dinamiche future ma deve prendere l’esempio virtuoso di chi avverte il senso di appartenenza come momento di unione e non di divisione pur nella consapevolezza che per crescere tutti bisogna ampliare i confini geografici e non solo.
Ecco il senso di una conferenza dal titolo planetario, vista la presenza dei rappresentanti delle associazioni dei lucani nel mondo;un momento di incontro e di confronto che ha fotografato la Basilicata fuori dai confini geografici pensando a come si possano incrociare le emozioni del cuore di chi è partito o le aspettative di chi è rimasto e di chi vuole ritornare.
Un territorio quello lucano che vuole crescere e vuole espandersi ed aprirsi sempre più al mondo e non solo ai seicentomila residenti fuori regione:questa la prospettiva nuova che la Basilicata deve vivere per essere protagonista dello sviluppo dell’intero mezzogiorno.
La tre giorni di Policoro ha messo a confronto tre generazioni di lucani all’estero e dalle discussioni sono emersi notevoli spunti di riflessione. Gli amici di prima e seconda generazione hanno nel sangue il grande fascino dei luoghi del cuore, prodotto della emozionalità vissuta , l’importante banca dati sensoriale che immagazzina sapori profumi della terra di origine; i discendenti di terza generazione rincorrono meccanicamente, perché a loro trasferito dal nucleo familiare, il culto del luogo di origine. In maniera semplificata ed analizzando la compresenza di tre generazioni si è assistito a quanto il trasferimento di informazioni del concetto di luogo abbia dato i suoi frutti ed abbia rafforzato la memoria storica e le radici di appartenenza con la presenza di tanti giovani discendenti lucani , curiosi della Basilicata .
“Il luogo è caratterizzato da tre elementi: è identitario e cioè tale da contrassegnare l’identità di chi ci abita; è relazionale nel senso che individua i rapporti reciproci tra i soggetti in funzione di una loro comune appartenenza; è storico perchè rammenta all’ individuo le proprie radici.”
Le testimonianze, esplicitate dalle parole, sono la mediazione che stabilisce un legame tra un luogo e gli individui, il “peso delle parole”, alcune delle quali traendo dal patrimonio conoscitivo di base di ogni individuo,diventano evocative di significati più vasti; così luoghi che non esistono più se non nelle parole che li evocano, divengono stereotipi; la parola crea l’immagine, produce il mito e allo stesso tempo lo fa funzionare.
Ai giovani lucani si è voluta dare la testimonianza di quanto la Basilicata sia cambiata nel corso degli anni, un cambiamento che ha trasformato le località ed i paesi lucani in piccoli centri cittadini organizzati anche con offerte turistiche ed imprenditoriali ben allocate sul territorio,realtà oggetto anche di scambi esperienziali che debbono contrapporsi allo status delle grandi metropoli.
Una Basilicata planetaria perché aperta a nuove esperienze da e per il mondo, affinché il presente ed il passato possano essere elementi indelebili del “lucano altrove”, esperienze messe a confronto e arricchite da suggerimenti condivisi che si perfezioneranno nei prossimi mesi con la pianificazione di eventi che da oltreoceano si incroceranno con le linee guida per il triennio 2011-2013, messe a punto dalla commissione regionale dei lucani all’estero e condivisi con il presidente Antonio Di Sanza ed il collega Francesco Mollica che il consiglio regionale di Basilicata tutto, mi auguro condividerà.

Luigi Scaglione
Vice presidente Commissione Regionale Lucani all’Estero

giovedì 27 gennaio 2011

I Popolari uniti domani 28 gennaio 2011, a Lagonegro, presso l’Hotel Midi, alle ore 16.00, terranno un convegno dibattito

“Il confronto politico – afferma Scaglione - che come Popolari uniti stiamo aprendo intorno al tema della Sanità in Basilicata, non deve vederci per forza condizionati dalle azioni buone messe in campo negli ultimi anni ed oggi rimesse in discussione, ma legati a giudizi e valutazioni che invece i numeri positivi hanno rilanciato. E mi riferisco al rapporto sanità 2009 ed al dibattito sugli Stati Generali della Salute svoltosi nei mesi scorsi. Il rapporto sanita’ 2009 – continua Scaglione -rilancia una Basilicata in forma, conferma gli sforzi positivi del passato ma evoca anche scenari assurdi in materia di riduzione del personale o di sostituzione degli interventi pubblici e intanto a Matera la spesa sanitaria cresce a dismisura. I dati positivi emersi nel rapporto Sanità in Basilicata 2009, confermano la validità delle scelte strategiche portate avanti nella scorsa legislatura con lo spirito di governare i fenomeni, attuare il riordino del sistema, contenere la spesa ma, soprattutto, garantire la qualità e la efficienza dei servizi alla persona. Un risultato dunque di rilevanza assoluta di cui non si può non tenerne conto nel mettere in campo le nuove azioni”.