venerdì 16 luglio 2010

Scaglione sui conti della Sanità promossi a Roma

“Cosa c'entrano i tagli e quali meriti ha il nuovo Assessore se i dati esaminati si riferiscono all’ultimo trimestre 2009 ed al primo trimestre 2010?”

“A volte – dice Scaglione - ci chiediamo se la politica è credibile quando enuncia le sue valutazioni e, spesso, riceviamo dai cittadini risposte non proprio incoraggianti. Ancor più quando a dare segnali in controtendenza o di confusione, siamo noi che dovremmo costruire relazioni vere con i cittadini non dicendo amenità quando parliamo di cose serie. E la Sanità, per le sue dirette implicazioni sociali, è una cosa seria, serissima, che non può essere interpretata per fini propri, come questa mattina leggiamo sulla stampa dalle esternazioni sui dati relativi ai costi del settore nel tentativo di cercare di dare una spiegazione alle scelte inopportune adottate solo qualche giorno fa. E’ anche una questione di rispetto che dobbiamo verso i nostri amministrati”.

“La certificazione di congruità del tavolo Massicci – sostiene Scaglione - l’organismo del Ministero dell’Economia per la valutazione della spesa sanitaria, si riferisce, per la Basilicata, al terzo trimestre 2009 ed al primo trimestre 2010, cioè nel periodo in cui l’assessore Martorano era ancora alla ricerca di una collocazione nella compagine di destra. Come gli addetti al lavoro sanno, dopo aver espresso il giudizio sui conti presentati, il tavolo Massicci si informa anche sulle ulteriori azioni messe in atto per mantenere sotto controllo le dinamiche di spesa, per capire se si procede nella direzione giusta. Queste azioni, verranno valutate nei trimestri a venire in relazione ai risultati oggettivi che produrranno nel contenimento della spesa”.

“Voler far passare una informativa come approvazione della manovra che l’assessore Martorano ha messo in atto è una operazione di vera e propria mistificazione dei fatti, a sostegno di una strategia di politica sanitaria, i cui risultati ed i cui effetti sono ancora tutti da valutare. E’ bene darsi una calmata – conclude Scaglione - ed evitare esaltanti commenti fuori posto.”

Fonte: Basilicatanet - 16.07.2010

mercoledì 23 giugno 2010

Scaglione su revoca pronta disponibilità telefonica

“La revoca dell’istituto economico della pronta disponibilità economica telefonica rappresenta un danno per l’utenza sanitaria di Basilicata. Si attivi rapidamente un tavolo di confronto”

“La decisione assunta dalla Giunta regionale di procedere alla revoca dell’istituto economico della pronta disponibilità telefonica diurna ad avviso dei Popolari uniti - evidenzia il capogruppo Luigi Scaglione - rappresenta un danno alla qualità dei servizi sanitari regionali a tutto svantaggio dei cittadini. Non è una difesa di categorie quella nei confronti dei medici e dei farmacisti - prosegue Scaglione - ma la evidente individuazione dei soggetti gestori dei sevizi di primo livello come protagonisti in negativo a cui far pagare la crisi economica nazionale”.
“Pur condividendo la posizione dei medici di base - aggiunge il consigliere Scaglione - che in un loro documento hanno evidenziato come ‘la manovra economica posta in essere dalla Regione Basilicata non possa essere accolta favorevolmente non solo dalle categorie mediche ma risulta nefasta anche per i cittadini’, riteniamo tuttavia – afferma il capogruppo dei Popolari Uniti - che ci siano e debbano esserci dei margini di confronto e di dialogo da cui non si può prescindere e per i quali il presidente De Filippo deve rapidamente attivare un tavolo di confronto per individuare soluzioni da condividere e che facciano coesistere le richieste delle categorie e le esigenze primarie dei cittadini. In quella sede e nelle sedi ufficiali di discussione è giusto che si faccia chiarezza sull’intera manovra che si vuole compiere nel settore della sanità in Basilicata, manifestando quali sono le reali risorse a disposizione e solo dopo dare corso a tagli e riduzioni di servizi. La stessa valutazione – conclude - vale anche per le dichiarazioni rese alla stampa dall’Assessore alla Sanità in merito a presunti tagli dei posti letto”.

Fonte: Basilicatanet - 23.06.2010

lunedì 21 giugno 2010

Scaglione su questione lavoratori Datacontact

Per l’esponente del Popolari uniti “i rischi di un degenerare della situazione sono dietro l’angolo e chi ha commesso errori o non mantenuto impegni e promesse se ne faccia carico”

“Il Governo regionale ha il dovere di rispondere con provvedimenti ed iniziative urgenti che tutelino i lavoratori assunti e licenziati dal gruppo Datacontact - Lucania Sistemi”. E’ l’opinione del capogruppo dei Popolari uniti in Consiglio regionale, Luigi Scaglione, a parere del quale “l’obiettivo di difendere i lavoratori licenziati oggi e quelli di cui probabilmente avremo notizia nelle prossime settimane, si sposa con l’esigenza di garantire al servizio prenotazioni telefoniche del centro unico di prenotazione e degli altri settori, la massima efficienza capace cioè di produrre elementi positivi a favore del sistema sanitario regionale evitando di considerare numeri i cittadini che invece vogliono essere bene accolti e limitare al massimo l’emigrazione sanitaria di chi non si vede rispondere positivamente alle proprie richieste”.
“La scelta dell’imprenditore – afferma ancora Scaglione - che così facendo smentisce gli impegni e le promesse assunte a suo tempo di mantenere in piedi le strutture potentine ed il numero di operatori in servizio, si basa evidentemente su un altro presupposto che gli uffici regionali hanno fatto intendere possibile e cioè quello di acquisire nuove commesse, nuovi introiti finanziari ma comunque riducendo a sessanta secondi il tempo - risposta agli utenti e da qui far discendere il giudizio sulla idoneità degli stessi pur se hanno alle spalle anni e anni di lavoro. Un po’ troppo anche per i più rigidi dei nuovi mestieri dove la logica tempo - denaro ha preso il sopravvento. I rischi di un degenerare della situazione sono dietro l’angolo e chi ha commesso errori o non mantenuto impegni e promesse se ne faccia carico”.

Fonte: Basilicatanet - 21.06.2010

mercoledì 9 giugno 2010

Scaglione su relazione programmatica De Filippo

“Una relazione in cui ci riconosciamo poco - ha detto Scaglione - in quanto non prevede i tempi di attuazione delle diverse misure, non dà risposte alle emergenze, non prevede adeguate azioni a favore della famiglia e dell’istruzione se non pronunciamenti e buone volontà. Basta dire che se la Sanità interessa l’80 per cento del bilancio, il programma illustrato si ferma a poche righe.
Un vero rinnovamento della politica – ha aggiunto Scaglione - rifugge dagli slogan e immagina un profilo alto delle scelte di governo. Politiche che puntino all’abbattimento della burocrazia, innovino le opportunità di lavoro, favoriscano le nuove professioni, creino la vera azione sinergica tra istituzioni e imprenditoria, valorizzino le politiche familiari. E l’unica sfida innovativa sembra essere quella della nomina di nuovi direttori generali e dirigenti che speriamo invertano la tendenza ai ritardi della burocrazia regionale”.
L’esponente dei Popolari Uniti si è poi soffermato sulla istituzione delle Comunità locali, “uno dei pilastri sui cui costruire il nuovo sistema di governo locale ma – ha sottolineato – che stenta a vedere la luce”, sull’abolizione delle Province, questione riaccesa in questi giorni dalla manovra correttiva del Governo e sulla soppressione degli Ato da attuare entro il 2011.
“Abbiamo accolto – ha dichiarato Scaglione – favorevolmente la scelta espressa nella relazione di considerare l’acqua come bene primario e di puntare sulla natura pubblica delle risorse idriche. Come pure credo di non dire una novità, qualcuno lo ha anche già ribadito, c’è una sorta di insensibilità verso il ruolo dei due capoluoghi di provincia, verso il ruolo che si attribuisce alla città di Potenza, in particolare, e verso il ruolo che si attribuisce e si è attribuito alla città di Matera, ognuna con le sue peculiarità, ognuna con le sue emergenze, con le sue difficoltà e che non può essere oggetto soltanto di una occasione di sporadici finanziamenti, ma che devono essere invece sostanziati concretamente rispetto a politiche che negli interventi economici si possa pensare concretamente rispetto a quello che è il modo di intendere le città. Ora – ha concluso Scaglione - occorre procedere senza esitazione alla definizione dei profili politici, economici, sociali, e ambientali che sottendono ad un uso sostenibile della risorsa idrica su scala regionale e interregionale”.

Fonte: Basilicatanet - 09.06.2010

giovedì 20 maggio 2010

Scaglione sui Tirocini formativi

Il consigliere sottolinea che "secondo il neo assessore alla Formazione per fare bene si deve per forza cancellare tutto e ripartire da zero. Di una via di mezzo neanche a parlarne. E intanto, i giovani sono presi in giro ancora una volta"

(ACR) - “Vi è davvero tanta confusione – dice Scaglione - sui 1000 Tirocini Formativi, spina nel fianco alla fine della passata consiliatura, questione diventata tale già all’indomani dalla sua pubblicazione avvenuta nel marzo scorso. Partendo dal presupposto che il bando perseguiva il solo fine utile dell’azione formativa in merito ai profili professionali richiesti dalle P.A. da subito è stato interpretato a più voci e finanche strumentalizzato, perchè mai aveva preannunciato l’occupazione a tempo determinato degli aventi diritto tanto da rendere le critiche montate in tempi elettorali infondate così come tutt’ora. La verità – secondo il consigliere dei Popolari uniti - è che la struttura del bando sin dalla prima lettura aveva suscitato grandi perplessità prestandosi a libere interpretazioni e scuole di pensiero, un’ analisi che a tutt’oggi si conclude con l’univoca deduzione, da parte degli stagisti e mi riferisco ai giovani diplomati e laureati, del mancato rispetto dei meriti legati alla votazione riportata dal proprio titolo di studio, all’età anagrafica, alle equipollenze nonché alla distinzione tra lauree quinquennali e triennali ed alle specialistiche”.

“Questi elementi – a parere di Scaglione - hanno contribuito ad imporre un’attenta analisi critica della forma data al bando destinato direttamente ai giovani disoccupati, omettendo di affiancare l’analisi che si deve fare anche sull’opportunità data a suo tempo alle P.A. di Basilicata che da anni non sono in grado di implementare il proprio organico, molte volte mancante di specifiche professionalità maturate in percorsi universitari di indirizzo innovativo. La vera criticità, semmai, sta nell’aver sottratto l’opportunità agli Enti di Formazione che avrebbero dovuto trasferire le competenze per la formazione dei giovani, incrociando offerta e domanda con la qualificata presenza di docenti e tutor. Per quanto ora resti l’amaro in bocca per la contemporaneità delle occasioni perdute dai giovani, dalle Pubbliche amministrazioni e dagli Enti di formazione, l’interrogativo che ora si pone è di carattere economico, pregresso e futuro: in passato quante ore sono state destinate dal Dipartimento e da tutto lo staff tecnico per costruire un bando pubblico lacunoso alla nascita e dove e come verranno dirottati o se addirittura rimarranno inutilizzati i finanziamenti destinati ai 1000 Tirocini Formativi?. La politica nuova che avanza – conclude Scaglione - comincia male e non avevamo dubbi”.

Fonte: Basilicatanet

venerdì 23 aprile 2010

Scaglione su nuova Giunta regionale

“La rappresentazione fatta dal presidente De Filippo – dice Scaglione - nel corso della conferenza stampa di questa mattina, non ci convince. La dinamica che sottende ad una dimostrazione di forza e di autonomia, più volte evocata, non trova conferma negli atti e nei fatti. La scelta a metà tra tecnicismo e capacità politica dei componenti la Giunta regionale è offensiva dell’intelligenza dei lucani che lo hanno votato e ci hanno votato e non può una dichiarazione di intenti dimostrare il contrario. La stessa ricostruzione degli avvenimenti accaduti nelle ultime 48 ore insieme al cambio in corsa di un assessore che riportasse in quota maggioranza un altro partito della coalizione di centro-sinistra, sembra un imbarazzante tentativo di colmare il vuoto di dialogo che ha segnato profondamente i rapporti politici dopo il successo elettorale del 28 e 29 Marzo. Si badi bene, non si discute, se non nei fatti e negli atti che in Consiglio dovranno trovare corretta disamina amministrativa, l’azione o le prospettive dei nuovi assessori regionali, si mette invece in evidenza il senso di scelte barattate come coinvolgimento di esponenti della società civile; soggetti che in più occasioni hanno minacciato di scendere in campo in politica, avviato contatti e costruito anche progetti alternativi a quelli del centro-sinistra (e non è solo un caso quello che si cita) ed a cui sembra evidente che si paghi il prezzo di tale nuova condivisione fulminati sulla via di Damasco”.

“E’ un bene però – aggiunge Scaglione - che la società civile si sporchi le mani, scendendo nell’agone politico finendo di pontificare o immaginare una nuova prospettiva sociale dove la politica viene emarginata perché una nuova politica s’avanza al sol scopo di mostrare un volto alternativo a tutti i costi. E in questa direzione ci aspettiamo azioni ed innovazioni che riportino l’agenda della politica che rappresenta la società lucana a ripercorrere le tappe non di un movimentismo sfrenato, ma di una condivisione di scelte. Quelle scelte che De Filippo ha propugnato negli anni scorsi e che proprio taluni protagonisti del nuovo corso (pensiamo anche anche al ruolo di forze politiche e non solo di organizzazioni di categoria) hanno ostacolato e osteggiato a differenza di chi come noi ne ha saputo cogliere il senso. Cos’è questo? Il prezzo da pagare? Oppure la sconfessione del principio che la coerenza conta più del trasformismo? Questa è la cosiddetta società civile verso cui la politica della ‘trimurti’ – conclude Scaglione - ha voluto condurre il presidente De Filippo, facendo prevalere solo la logica della ‘distruzione’ e non quella della ‘creazione’ e della ‘conservazione’?”.

Fonte: Basilicatanet - 23.04.2010